Utilizzo di preservanti e fungicidi. Il caso di una nota casa farmaceutica americana

31 gennaio 2010

I Consumatori di un noto farmaco da banco hanno accusato gravi malesseri. La  nota società farmaceutica statunitense produttrice  ha dovuto richiamare dai mercati internazionali grosse quantità di tale prodotto.

La società farmaceutica ha poi appurato che le capsule del  farmaco erano state contaminate dal Tri-Bromo-anisolo e dal Tri-Bromo-fenolo rinvenuti sui pallets in legno utilizzati per lo stoccaggio/movimentazione del farmaco stesso;  in sostanza, il legno utilizzato per i pallets  era stato sottoposto a trattamento chimico contro l’insorgenza di muffe, funghi, ecc. ma il composto chimico utilizzato a propria volta si era decomposto ed aveva sviluppato i contaminanti di cui sopra.

Allo scopo di rassicurare i ns. Clienti  dei settori alimentare e farmaceutico che hanno mostrato  preoccupazione a seguito della notizia di cui sopra, vogliamo illustrare di seguito, con chiarezza, la nostra posizione.

  1. Anche in ossequio al capitolato costruttivo deipallets  Epal, ma non solo, MAI abbiamo cercato sui mercati materia prima sottoposta a trattamento di preservazione chimica, e MAI abbiamo voluto acquistarne, nonostante i bassi costi,  dal Sud America ove la pratica di sottoporre il legname a preservazione chimica è piuttosto diffusa.
  2. Di recente l’UIC ha provveduto a ritirare l’approvazione del fungicida per legname Sinesto AS, ma MAI abbiamo acquistato materia prima trattata con questo prodotto chimico. Anzi, -oltre ai consueti controlli a campione all’arrivo- sistematicamente viene effettuato il controllo sulla eventuale presenza di questo prodotto chimico. Il controllo avviene con utilizzo di kit con reagente specifico Cobalti Rhodanium che ne rivela la presenza sulla tavola se essa assume colorazione bluastra.
  3. Per la preservazione della nostra Materia Prima, da oltre 20 anni noi abbiamo optato esclusivamente per il trattamento termico in impianti di essiccazione all’origine, spingendo i ns. Fornitori (spesso sostenendoli finanziariamente) a realizzare  questi impianti.
  4. In aggiunta all’essiccazione all’origine di cui al punto precedente –per i Clienti cheabbiano interesse ad una vera e propria sanificazione dei pallets-  dal 2006 siamo in grado di offrire un nostro trattamento aggiuntivo a microonde.  Abbiamo infatti progettato e realizzato un impianto a micro-onde (potenza installata 350 KWATT) con contemporanea  ventilazione ad aria calda ottenuta con bruciatori a gas metano  (potenza installata 1.200.000 Kcalh). L’azione delle Microonde si focalizza sui dipoli delle molecole d’acqua nel cuore del legno e questo,  unitamente alla temperatura circostante i pallets così elevata, elimina tutti gli agenti biotici eventualmente presenti, ivi compresi  gli anisoli all’origine  della vicenda oggetto della presente.

Vogliamo sottolineare infine che questo trattamento è molto più efficace di quello previsto  dalla  Norma ISPM-15 FAO (raggiungimento dei 56°C per 30 min.) il cui unico, dichiarato scopo è l’eliminazione dei soli insetti xilofagi come il Nematode del Pino (Bursaphelencus Xylophilus) e il Cerambicide asiatico (Anoplophora), e non anche di ogni agente biotico, come invece nel ns. caso.

leggi la circolare Assoimballaggi del 28/01/2010 (pdf 1,98Mb)